Tecnica del Double Thumb

E’ ormai da tanto tempo che il double thumb è sulla bocca di ogni bassista, la famosa tecnica che ha trasformato in “mostri sacri” i vari Victor Wooten, Alain Caron e molti altri musicisti moderni. Ma è veramente una tecnica “aliena” destinata a “pochi eletti” e soprattutto, è veramente una tecnica prettamente solistica e virtuosistica?

La risposta naturalmente è no, come si dovrebbe rispondere ad una domanda tale per qualsiasi altra tecnica: tutte si imparano, con un po’ di studio e applicazione.

Tuttavia non posso nascondere che sia una tecnica difficile da applicare, soprattutto come la utilizzano i bassisti che ho citato prima: una cosa giusta da dire, però, è che questi musicisti, che sono i pochi che si sentono suonare in double thumb, oltre a conoscerla hanno un background invidiabile e delle qualità decisamente superiori alla norma.

In pratica, se un bravissimo prestigiatore compie un numero semplice, è più difficile scoprirne il trucco e nessuno penserà mai di poterlo riproporre, mentre magari molti altri maghi meno bravi lo potrebbero fare.

Quando Pastorius cominciò a suonare, per la prima volta nella storia del nostro strumento, brani come Teen Town o Cromatic Fantasy a tutti sembrò impossibile riproporli suonando in finger-style come lui; oggigiorno tutti suonano in finger-style, e solo pochi riescono a suonare bene le sue canzoni… bisogna quindi mettersi in testa che non basta conoscere il double thumb per suonare come Wooten; questo deriva anche da un altro importante motivo: questa tecnica non è stata studiata per “andare veloce”, sebbene si possano raggiungere discrete velocità nell’esecuzione, ma per utilizzare la timbrica slap suonando linee (solistiche o di accompagnamento) melodicamente più intricate delle classiche scale pentatoniche.

Perciò musicisti come Wooten, Caron, Miller preferiscono suonare in contesti in cui la ritmica è simile a quella funk (adatta per lo slap) e l’armonia jazz.

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